Nel 1615 don Pietro Celestri Barone di Lalia e marchese di Santa Croce e sua moglie donna Francesca Cifuentes, chiesero tramite supplica al Re Filippo III di Spagna il privilegio di popolare la Baronia di Lalia.
Certo di fondare un paese che potesse dare lustro al proprio rango, Pietro Celestri non vide mai l’arrivo della missiva proveniente dalla Spagna che autorizzasse ufficialmente la realizzazione del suo sogno.
Egli infatti morirà solo un anno dopo nel 1616 e in seguito dopo qualche anno nel 1621 cesserà di vivere anche il Re di Spagna Filippo III.
La macchina burocratica e le vicende storiche che si susseguirono in quel periodo fecero ipotizzare che la supplica fosse stata dimenticata dentro ad un cassetto di chissà quale ufficio.
Invece, ben otto anni dopo mentre in Spagna regnava Filippo IV e a Palermo le mansioni di vicerè erano affidate a un tale Emanuele Filiberto di Savoia, il protonotaro del Regno di Sicilia metteva nero su bianco e rendeva esecutiva la concessione già emessa dal Re il 7 marzo 1615.
La supplica di Pietro Celestri oggi è custodita presso l’Archivio Històrico Nacional de Madrid, ma il documento storico che data la nascita ufficiale del paese di Alia è custodito presso l’Archivio di Stato di Palermo e di cui potete vedere alcuni particolari di seguito riportati.
Ho deciso di pubblicare solo alcune righe in cui è chiaramente visibile l’intestazione “Privilegium habitandi di Lalia” di Pietro Celestri Barone Lalia…
Il documento composto da sette pagine è comunque a completa disposizione degli studiosi che vorranno richiedermelo al mio indirizzo di posta: enzogranata@inwind.it